Il mistero del gatto dell’Ozanam

Il gatto dell’Ozanam.

Quella di oggi è una storia di mistero, depistaggi, coincidenze assurde e corse. 

È la storia di un gatto e qualcuno giura di averlo visto.

È ottobre inoltrato, l’autunno è alle porte. Gli alberi spogli dalle foglie, mostrano al mondo tutta la loro nuda fragilità. La brina si attacca ai prati e congela i pochi fiori rimasti. Lunghissime colonne di fumo si snodano sui tetti delle case. 

Alle Fonderie finalmente il lavoro sta tornando a pieno regime dopo anni di incertezze dovute alla pandemia. Forni accesi, profumi di biscotti ed erbe aromatiche. Pentole che sobbollono, e borbottano. 

È mattina presto. È buio, il cielo è coperto, non filtra nemmeno un raggio di sole. Daniele sale le scale del magazzino quando si blocca. Un gatto lo fissa appollaiato su di uno scatolone. 

Occhi grandi a palla, manto chiaro. Non sapendo come agire chiude la porta, scende le scale e corre a riferire a Luca e Loris. 

“Su ho visto un gatto!” “È possibile, c’è una famiglia dell’ostello che lo lascia libero, potrebbe essersi intrufolato dalla finestra del magazzino”. “Andiamo a vedere”. 

Aprono la porta ma l’animale è sparito. Dissolto nel nulla. Un grande silenzio riempie la stanza rimasta vuota, che si riempie di interrogative. 

Esiste davvero un gatto che abita nel ripostiglio?

gatto
Foto di Bogdan Farca su Unsplash

Fanno rumore, versi con la bocca. Nulla. Decidono di chiudere tutte le finestre. Se è uscito non potrà più entrare.

Scendono le scale per tornare alle loro mansioni quando, T. un ragazzo che sta facendo tirocinio chiede cosa stesse succedendo. Colgono la palla al balzo e gli chiedono se avesse visto un gatto. Perchè? Daniele dice di averlo visto. Scuote la testa mentre sorride. Sorride sempre. No. Nessun gatto da queste parti.

I giorni passano. I lavori proseguono. Progetti sociali, cene. Ci si muove frenetici tra i corridoi della cooperativa quando un miagolio gela chi è di passaggio. Si guarda intorno, scruta nel buio dei corridoi. Non c’è niente. Chiama in soccorso ancora una volta i responsabili. 

Giuro che ho sentito miagolare! Da dove proveniva? Non lo so, da questa zona, indica sommariamente il ripostiglio. 

Controllano ma niente. Ancora un buco nell’acqua. Dopo nemmeno un’ora ecco un altro miagolio. Scatta la “caccia”. È psicosi. Gli avvistamenti del gatto si moltiplicano ma quando chiedi ai ragazzi informazioni a riguardo si creano discrepanze. 

Qualcuno afferma sia scuro, altri dicono si tratti di un cucciolo. i dubbi aumentano. Le finestre sono chiuse come è possibile che continui ad entrare? Domande che si sommano ad altre domande in un puzzle di avvenimenti ancora incompleto ed opaco.

È passato un mese, di tanto in tanto i miagolii tornano. Si corre per cercare di capire da dove provengano ma non si arriva mai in tempo. Il gatto sembra prendersi gioco dei ragazzi dell’Ozanam. Il gatto è scaltro. Furbo. Veloce.

È mattina. Sono all’incirca le undici. Manca poco al pranzo. Daniele si alza, appoggia la mano sulla porta quando sente ancora una volta miagolare. Basta una leggera pressione e la porta si apre dolcemente, senza rumore. Gli si apre uno scenario inaspettato.

T. il ragazzo che sorride sempre, è appoggiato all’angolo del corridoio, seminascosto, con la testa che sporge verso la sala. Miagola. Fa il verso del gatto.

Ed ecco i frammenti, i dubbi e le ipotesi iniziano a comporre quello che sembrava un mistero irrisolvibile. Incredulo lo racconta a Loris e Luca che si mettono a ridere. 

Chiedono al ragazzo ma nega ridendo e allontanando la domanda con un gesto della mano. Decidono che non c’è bisogno di indagare ulteriormente. 

Ancora adesso ogni tanto si sente miagolare dal fondo del corridoio. C’è chi crede sia ancora un gatto chi invece T. Non importa. 

Quello che importa è che qui alle Fonderie il reale avvistamento di un gatto si mischia all’assurdo e genera una leggenda. Un mistero.  E cammini su un confine labile, intersecato. Fatto di sogni e realtà. Assurdo e ragione. Così ti fai cullare dalle idee, dalle esperienze e le utilizzi come forza per creare qualcosa di nuovo.